Immaginazione e simulazione mentale

perché la simulazione mentale funziona?

La simulazione mentale funziona perché è dimostrato che non possiamo immaginare un evento o un fatto senza attivare nel cervello le stessa aree che vengono attivate nel fare fisicamente ciò che stiamo immaginando.

I test sulle scansioni cerebrali mostrano che quando le persone immaginano una luce lampeggiante, attivano l’area del cervello della vista; quando immaginano che qualcuno tocchi la loro pelle, attivano l’area tattile del cervello.

L’attività della simulazione mentale non si limita alle parti interne delle nostre teste: persone a cui viene chiesto di immaginare parole che iniziano con b o p compiono dei sottili movimenti delle labbra e persone che immaginano di guardare la Torre Eiffel non possono resistere a spostare lo sguardo verso l’alto.

La simulazione mentale può anche alterare le risposte fisiche: quando le persone bevono acqua ma gli viene detto di immaginare che sia succo di limone, iniziano a salivare di più. Ancora più sorprendentemente, quando le persone bevono il succo di limone ma immaginano che sia acqua, salivano di meno.

La simulazione mentale aiuta a risolvere i problemi.
Anche in banali situazioni di pianificazione, simulare mentalmente un evento ci aiuta a pensare a cose che altrimenti avremmo potuto trascurare. Immaginare un viaggio al negozio di alimentari ci ricorda che potremmo portare i vestiti nella lavanderia dello stesso centro commerciale.

Le simulazioni mentali ci aiutano ad anticipare le risposte appropriate alle situazioni future.

Immaginare una potenziale discussione con il nostro capo, immaginando cosa dirà, può portarci ad avere le parole giuste disponibili al momento opportuno (ed evitare di dire le parole sbagliate).
La ricerca ha suggerito che le prove mentali possono impedire alle persone di ricadere in cattive abitudini come fumare, bere eccessivamente o mangiare troppo.

Le storie sono come i simulatori di volo per il nostro cervello.
Simulare, immaginare, lasciarsi trasportare da una storia non è efficace come compiere davvero quell’azione o vivere in prima persona quegli eventi ma può aiutare a creare un quadro mentale quanto più realistico possibile, fedele all’esistenza quotidiana, che ci prepari all’azione.

SE VUOI APPROFONDIRE:

“Imagery in Human Classical Conditioning” – Mark R. Dadds, Dana H. Bovbejerg, William H. Redd, and Tim R. H. Cutmore – 1997 –  Psychological Bulletin 122: 89–103.
“Aspects of cognitive neuroscience of mental imagery” – Kosslyn, S. M. – 1988 – Science, 240, 1621-1626.

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Stephen Kosslyn, (1948), psicologo, neuroscienziato ed esperto di scienze dell’apprendimento, ha insegnato alla John Hopkins University e ad Harvard, fino a diventare Dean del dipartimento di Scienze Sociali.

Kosslyn è noto principalmente per le sue ricerche e teorie sull’immaginario mentale. La sua teoria sostiene che, contrariamente a quanto comunemente si pensi, l’immaginazione non è un singolo fenomeno; piuttosto, consiste in una raccolta di stimoli distinti dal cervello, ognuno dei quali è responsabile di un diverso aspetto dell’immaginazione.

Kosslyn decompone l’immaginazione in quattro serie di processi:

  1. i processi responsabili della generazione dell’immaginazione (ossia l’attivazione delle informazioni archiviate nella memoria a lungo termine e la costruzione di una rappresentazione nella memoria a breve termine),
  2. i processi di ispezione dell’oggetto creato nell’immaginazione (ad esempio reinterpretandolo),
  3. i processi di mantenimento dell’immaginazione nel tempo
  4. i processi di trasformazione ed evoluzione di quanto immaginato (ad esempio ruotandolo, aggiungendo o eliminando parti o cambiandone il colore).

Il suo lavoro di ricerca, ha localizzato alcune di queste funzioni in diverse reti neurali, alcune delle quali si trovano in diversi emisferi cerebrali del cervello. Ad esempio ha dimostrato che la metà sinistra del cervello è migliore di quella destra per codificare le categorie e generare immagini mentali sulla base di categorie; mentre la metà destra del cervello è migliore della sinistra per codificare esempi specifici o distanze continue e per generare immagini con tali caratteristiche.

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