Intenti di ricerca e micromomenti

alle radici dell’ottimizzazione per i motori di ricerca

Una ricerca su Google inizia sempre con l’inserimento di una query nel campo proposto dal motore di ricerca “cerca con Google o digita un URL”…

Query

Query è un termine che deriva dal mondo dell’informatica e significa formulare un’interrogazione ad un determinato database. Una query su un motore di ricerca significa quindi inserire delle parole chiave per interrogare Google al fine di ottenere dei risultati.

Mentre l’utente inserisce una query egli sta dichiarando, più o meno esplicitamente, cosa sta cercando ossia sta rendendo sotto forma di parole il suo intento di ricerca: l’obiettivo finale di una data ricerca sul web.

Dietro ogni query c’è un intento di ricerca, a volte chiaro ed esplicito, a volte latente, che risponde alle precise esigenze dell’utente, in quelli che Google chiama micromomenti.

Micromomenti

I micromomenti sono intervalli di tempo, nel corso della giornata, in cui chi naviga intende informarsi, svagarsi, comparare, acquistare, vedere, sentire, e così via.

I micromomenti sono quegli istanti in cui si manifesta una necessità, un bisogno o una curiosità (con cui può anche iniziare o terminare il processo d’acquisto di un bene o servizio) che vengono soddisfatti tramite una consultazione online.

Quali sono i principali tipi di micromomenti secondo Google?

#1 I-Want-to-Know Moments: voglio sapere

Il nostro utente è in fase esplorativa, non vuole acquistare (almeno per ora) ma è in cerca di informazioni o intende soddisfare una curiosità.

Si tratta di un’esigenza che può manifestarsi in qualsiasi periodo della giornata e può essere innescata da qualsiasi evento.

Il 65% del campione scelto da Google afferma di informarsi sul cellulare in merito alle novità di cui viene a conoscenza tramite la pubblicità televisiva (fonte: Google Consumer Insights)

#2 I-Want-to-Go Moments: voglio andare

Il nostro potenziale cliente cerca un negozio o un’attività vicina (qui l’intenzione di acquisto è più evidente). Se riesci a farti vedere in tali momenti, le tue probabilità di essere preso in considerazione aumentano notevolmente.

Sappi che secondo Google le ricerche di prossimità raddoppiano di anno in anno (fonte: Google Consumer Insights).

#3 I-Want-to-Buy Moments: voglio acquistare

Hai già l’acquolina in bocca… In tali momenti devi “aiutare a farti scegliere”. Per farti trovare con la giusta proposta devi necessariamente esserci.

Ricorda: i millennials prima di acquistare anche in uno store smanettano sul cellulare (fonte: Google Consumer Insights).

#4 I-Want-to-Do Moments: voglio fare

La nostra audience è in continua ricerca di informazioni operative, sempre più spesso vuole imparare, vuole sapere come fare (how to moments). Non conosciamo la relazione e il collegamento con l’eventuale acquisto e la fase nel funnel in cui si trova il nostro utente ma è sempre più importante comunque esserci.

Se ti può essere di stimolo sappi che su Youtube le ricerche collegate agli how to crescono con una media del 70% l’anno (fonte: Google Consumer Insights).

Quanto costa un’analisi degli intenti di ricerca in relazione ai micromomenti per il mio brand?

Il costo di un’analisi della sintassi di ricerca degli utenti per un brand/sito può variare in base ai prodotti/servizi che l’azienda offre ed ai mercati che copre.

Si parte da un prezzo di €150 per uno studio delle modalità di ricerca degli utenti in relazione ad una specifica categoria di prodotti/servizi su un mercato.

Esempio: attrezzature da trekking in Italia oppure servizi fotografici premaman e newborn in Germania.

Desideri avere maggiori informazioni o un preventivo su misura per il tuo brand?

Contattami: giulia.bignoli@b2lab.it

Vale la pena investire oggi tempo (e denaro) su un’attività di posizionamento organico sui motori di ricerca?

Dipende da quanto è conosciuto e affermato il brand: tanto più un brand è conosciuto e tanto più i suoi clienti lo troveranno facilmente.

Se un brand è meno noto, se un’azienda è locale o se si tratta di un professionista free lance allora la SEO è un’attività fondamentale.

I posizionamenti raggiunti senza trucchi e scorciatoie durano per sempre (o quasi).

I social e la SEA (Search Engine Advertising) sono attività a pagamento mentre la SEO rimane un’attività gratuita.

SEO e SERP DEFINIZIONI

SERP = Search Engine Results Page, significa la pagina dei risultati del motore di ricerca.

SEO = Search Engine Optimization, significa tutte quelle attività volte a migliorare la scansione, l’indicizzazione e il posizionamento di un contenuto presente sul web, nella pagina dei risultati del motore di ricerca.

Quanto costa un’analisi degli intenti di ricerca in relazione ai micromomenti per il mio brand?

Il costo di un’analisi della sintassi di ricerca degli utenti per un brand/sito può variare in base ai prodotti/servizi che l’azienda offre ed ai mercati che copre.

Si parte da un prezzo di €150 per uno studio delle modalità di ricerca degli utenti in relazione ad una specifica categoria di prodotti/servizi su un mercato.

Esempio: attrezzature da trekking in Italia oppure servizi fotografici premaman e newborn in Germania.

Desideri avere maggiori informazioni o un preventivo su misura per il tuo brand?

Contattami: giulia.bignoli@b2lab.it

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