Come stimolare l’attenzione su un argomento

la teoria del gap della conoscenza di Loewenstein trova in questa storia la sua applicazione più concreta.

Questa è una bella storia, di quelle che si fissano nella mente e si ricordano.

Negli anni ‘60, una rete televisiva all’avanguardia, la ABC (American Broadcasting Corporation), firmò un contratto per la trasmissione delle partite di football NCAA. La NCAA è la lega nazionale americana degli sport universitari, un classico argomento per pochi: con l’eccezione degli sportivi più sfegatati, la maggior parte dei fan di solito si preoccupa solo delle squadre della propria scuola.

Come si fa a rendere interessante un match tra Michigan e Ohio State agli spettatori della College Station in Texas?

Roone Arledge, produttore e direttore di molti programmi sportivi di successo americani, all’epoca, dopo una laurea in giornalismo e aver completato gli obblighi militari, lavorava come assistente alla produzione per la ABC e gli fu subito chiaro che se avessero continuato a focalizzarsi solo sulla trasmissione delle partite, la trasmissione della NCAA si sarebbe rivelato un flop.

Roone scrisse dunque un memo direttamente al produttore, Edgar Scherick, in cui suggeriva un nuovo modo per coinvolgere gli spettatori: dare loro informazioni sul contesto in cui si giocavano i match, sulle squadre, sui college e sui protagonisti.

Roon suggerì di preparare il pubblico dando loro un numero sufficiente di informazioni tali da far sì che iniziassero a preoccuparsi di quel match e iniziassero così a seguire le squadre anche se a km di distanza da loro.

Roone ha usato intuitivamente la teoria del gap della conoscenza di Loewenstein.

Come fai ad interessare le persone a un argomento? Fai notare una lacuna nella loro conoscenza. E se mancassero così tanta conoscenza (come nel caso delle squadre di calcio universitarie) da avere più un abisso che un gap? In tal caso fai in modo di fornire loro abbastanza conoscenza da rendere l’abisso un gap tale da stimolare la loro curiosità e suscitare in esse il desiderio di colmare questo gap.

Roone con questo memo si aggiudicò il suo primo l’incarico vero e iniziò a produrre questi nuovi contenuti a contorno delle partite di calcio: preparare la scena, mostrare i fan locali, fare una panoramica del campus, intervistare i protagonisti.

Roone iniziò a parlare delle emozioni, delle rivalità e a raccontare storie: per certi versi il suo materiale “di contorno” diventò quasi più atteso del risultato stesso delle partite.

Le lacune iniziano con la conoscenza

Se la curiosità nasce da lacune nella conoscenza, potremmo presumere che quando ne sapremo di più, diventeremo meno curiosi perché ci sono meno lacune nella nostra conoscenza. Ma Loewenstein sostiene che è vero il contrario. Diche che

man mano che otteniamo informazioni, siamo sempre più propensi a concentrarci su ciò che non sappiamo.

Qualcuno che conosce le capitali dello stato di 17 dei 50 stati può essere orgoglioso della sua conoscenza. Ma qualcuno che ne conosce 47 potrebbe essere più propenso a pensare a se stesso come non qualcuno a cui manca la conoscenza di 3 capitali.

Gli anticipatori cognitivi nella didattica

Molti insegnanti usano una versione del metodo di Roone Arledge per suscitare l’interesse dei propri studenti. Tale metodologia viene applicata grazie all’uso degli “advance organizer” (in italiano “anticipatori”).

L’idea è che per coinvolgere gli studenti in un nuovo argomento, è necessario iniziare evidenziando alcune cose che già sanno.

Usando un anticipatore per collegare le nuove informazioni alle vecchie: l’attenzione degli studenti viene indirizzata su ciò che è davvero importante, le idee presentate vengono facilmente messe in relazione tra di loro, le nuove possono essere ricordate più facilmente.

Tale metodologia viene valorizzata in particolar modo nelle forme di didattica inclusiva in quanto ben si presta per essere applicata con studenti con difficoltà di attenzione o di apprendimento.

Roone Arledge, (New York, 1931 – New York, 2002) della ABC è considerato il progenitore degli sport televisivi di rete, il genio creativo, conosciuto per aver siglato un accordo nel 1970 con l’allora commissario della NFL Pete Rozelle per far trasmettere le partite della lega in prima serata.

Arledge non fu solo la mente dietro a spettacoli innovativi che hanno fatto la storia della televisione sportiva americana come il Monday Night Football e Wide World of Sports, ma fu anche responsabile di una serie di nuove tecniche nella trasmissione di match sportivi che li resero più avvincenti: il rallenty, il replay istantaneo, il freeze frame, l’uso delle telecamere portatili e il posizionamenti di microfoni ai bordi del campo.

Novità che oggi diamo per scontate ma che all’epoca avvicinarono di molto il pubblico televisivo rendendolo per la prima volta partecipe (quasi come essere a bordo campo) dei match di football, calcio, baseball, atletica,….

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